Che cosa sono la resilienza, l’effetto farfalla e l’economia circolare? E come si possono applicare all’ambiente?

Te lo spiego ora, in parole semplici.

1- RESILIENZA

La resilienza è la capacità di affrontare uno stress, pure elevato, senza soccombere.

Cosa significa?

Ogni essere vivente dalle persone, agli animali e le piante, è in grado di adattarsi ai cambiamenti. Quando lo stress cessa, si ripristinano le condizioni iniziali.

Ovviamente ci sono dei limiti, oltre una certa soglia non sempre un evento è reversibile. Se per esempio una specie si estingue, cioè non ci sono più individui in grado di riprodursi, questa cessa di esistere per sempre.

In casi meno estremi però, se si eliminano le cause di disturbo e si ripristinano le condizioni favorevoli, la natura è in grado di rigenerarsi.

Questo è quello che è avvenuto in Indonesia:

Raja Ampat è un arcipelago della Papua occidentale, ed una tra le più famose e rinomate mete turistiche per subacquei e non.

Resilienza: ecco come Raja Ampat è ritornato uno degli arcipelaghi più ricchi di biodiversità

Negli ultimi decenni, a causa delle sconsiderate pratiche di pesca, sono quasi scomparse le popolazioni locali di tartarughe marine, mante e squali. E questo ha provocato una grave perdita della biodiversità locale, motivo per questo arcipelago è così conosciuto.

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Tuttavia, grazie alla collaborazione tra i biologi marini e la popolazione locale, l’arcipelago è stato dichiarato area protetta ed è stata regolamentata l’attività ittica, rendendo illegale catturare squali per le loro pinne e tartarughe per il loro carapace.

Dopo poco, i risultati sono arrivati: ad oggi la biodiversità a Raja Ampat è aumentata del 400% e le specie in pericolo hanno ripopolato la barriera.

Questo ha inoltre consentito ai piccoli pescatori locali di ricominciare a pescare abbastanza pesce per sfamare le loro comunità.

2- L’EFFETTO FARFALLA

Come si applica l'Effetto Farfalla all'ambiente?

“ Il battito d’ali di una farfalla, può provocare un uragano dall’altra parte del mondo”

Questa è la classica frase con cui a scuola viene spiegato l’effetto farfalla ed è il principio alla base della teoria del caos in fisica: significa che una piccolissima variazione può avere enormi conseguenze da qualche altra parte lontana.

Ne è un esempio il disboscamento della foresta Amazzonica in Brasile, definita il “polmone verde” del pianeta. La sua compromissione ne ha causato una diminuzione della capacità di assorbire anidride carbonica. Questo è uno tra i principali motivi per cui oggi assistiamo all’innalzamento globale della temperatura, i cambiamenti climatici, lo sbiancamento delle barriere coralline e molti altri effetti su vasta scala.

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3- L’ECONOMIA CIRCOLARE

L'Economia Circolare e l'Ambiente

È il principio secondo cui un oggetto, dopo aver svolto la sua funzione, non viene gettato via ma trasformato in qualcosa di riutilizzabile.

La raccolta differenziata per esempio, è un sistema circolare: un prodotto, una volta esaurito, viene raccolto e riciclato.

Anche in natura succede la stessa cosa. Ogni elemento è formato da materiale organico e viene continuamente trasformato, da parte di batteri e muffe, in sostanze utili ad altri organismi.

Proprio per questo è importante riflettere sulla composizione delle cose. Se un oggetto è sintetico, cioè composto da sostanze non presenti in natura, nessun microrganismo è in grado di biodegradarlo.

La conseguenza è un enorme accumulo di tali materiali nell’ambiente, con effetti altamente inquinanti.

La famosa “isola di plastica” è formata da tonnellate di rifiuti gettati in mare da ogni continente piano piano sono stati trasportati dalle correnti e sono stati convogliati in vari punti degli oceani. L’accumulo più esteso però si trova nell’oceano Pacifico.

Ad oggi, si stima che l’isola abbia un estensione tra i 700.000 km2 e i 10 milioni di km2 , contenendo ben 3 milioni di tonnellate di spazzatura.

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Un secondo esempio è il riciclo di nutrienti che avviene nella foreste di mangrovie. Questo particolare ecosistema infatti prospera nei cosiddetti “ambienti di transizione”, cioè di passaggio dall’acqua dolce a quella salata del mare.

La circolarità sta nel fatto che tramite le piogge ed i corsi d’acqua, i nutrienti, come azoto ed altri minerali, raggiungono le foreste e, per la maggior parte, vengono intrappolati dalle radici di queste piante.

Così si evita che vengano dispersi in mare e, al contrario, sono riutilizzati nuovamente per la formazione di nuova materia organica.

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