Presa dall’entusiasmo di compiere il tuo primo passo verso uno stile di vita sostenibile, ti sei mai trovata davanti ad uno scaffale di prodotti ecologici e non sapere quale scegliere?
E magari esserti chiesta
- questi prodotti sono davvero tutti ecologici allo stesso modo?
- ce n’è uno migliore degli altri?
- di quale brand dovrei fidarmi di più?
Allora ne afferri uno, leggi l’etichetta e vieni sopraffatta da una sfilza di incomprensibili nomi di elementi chimici in latino, inglese e francese.
Il primo istinto è quello di desistere.
Ma, purtroppo, le etichette sono una vera MINIERA D’ORO ed è lì che trovi la maggior parte delle informazioni che ti servono per fare la scelta giusta!
Quindi, è giunto il momento di imparare a leggerle.
Nell’articolo precedente, ti ho parlato del significato di sostenibilità e quali sono i tre concetti fondamentali su cui si basa.
Ora invece ti voglio fornire una guida, di quattro semplici step, per riuscire a capire a colpo d’occhio se un prodotto è davvero sostenibile e fare la scelta migliore per te e l’ambiente.
TUTTI I PRODOTTI VENDUTI COME SOSTENIBILI LO SONO DAVVERO?
No.
Purtroppo molti brand lo scrivono sulle confezioni, ma poi non lo sono.
Sei quindi TU che devi sapere riconoscere quelli che lo sono veramente.
Come?
Seguendo questi quattro semplici step:
- Informati sul brand;
- Leggi gli ingredienti;
- Determina l’origine delle materie prime (considera sia l’aspetto umano che ambientale);
- Guarda le certificazioni.
Ricordati però che le certificazione di un prodotto non sempre sono sinonimo di sostenibilità!
Ma lo capirai meglio dopo.
Iniziamo ora dal primo step.
1. INFORMATI SUL BRAND
La marca è la prima cosa che vedi scritta sulla confezione. E fa riferimento all’azienda che ci sta dietro, dalle cui scelte dipende tutto.
Ma, come ti ho accennato prima, solo alcune sono davvero sostenibili, altre solo di facciata!
E questo si riflette inevitabilmente sui prodotti.
Quindi, c’è da fare una distinzione tra i brand:
- nati come ecologici e sostenibili;
- non sostenibili ma che hanno riconvertito parte della loro produzione;
- che si fingono sostenibili ma non lo sono.
I primi sono più o meno recenti e nascono proprio con lo scopo di vendere prodotti etici, sostenibili, naturali ed ecologici.
Sono concepiti mettendo il rispetto delle persone e dell’ambiente al primo posto, e questo si traduce in articoli di alta qualità, sicuri ed affidabili.
L’unico aspetto che potrebbe trattenerti dal dare fiducia a questi “nuovi arrivati”, è che molti di essi sono aziende “giovani” e quindi ancora poco conosciute.
Ma, tieni anche presente, che solo negli ultimi anni le persone hanno iniziato a sviluppare una maggiore consapevolezza ambientale.
Perciò è normale che tutte queste realtà siano ancora piccole e poco note, non lasciarti intimidire!
Inoltre, proprio perchè sono recenti, potrebbero avere a disposizione ancora pochi prodotti. E questo potrebbe farti dubitare della loro qualità.
Ma, di nuovo, è solo questione di tempo ed a poco a poco vedrai che se ne aggiungeranno sempre di più!
Il secondo tipo di brand invece si riferisce a quelli più famosi, che tutti conosciamo. Ne vedi la pubblicità in televisione, li trovi in qualsiasi negozio e probabilmente li usi comunemente anche tu.
Ecco il punto in questo caso è che, questi marchi, non si sono mai posti prima il problema dell’impatto dei loro prodotti sull’ambiente.
E lo dimostra, per esempio, il fatto che i più noti brand di vestiti basano la loro fortuna sulla vendita di prodotti sintetici ed a basso costo. O che, altre aziende, producono diverse linee di dentifricio con microsfere di plastica incorporate.
Leggi anche “5 Prodotti di Uso Comune che Contengono Microplastiche“
Ad oggi però, data la maggiore sensibilità dei consumatori ai temi ambientali, hanno riconvertito parte della loro produzione in prodotti più green. Per esempio spazzolini da denti in bambù, shampoo solido, dentifricio naturale, ecc.
Il rischio di questi prodotti però, per quanto possano anche essere validi, è che l’azienda che li produce non è sostenibile.
O meglio, la sostenibilità non fa parte dei loro valori cardine e, in realtà, producono linee sostenibili solo perchè hanno capito che oggi le persone le preferiscono, e quindi sono per loro un’ulteriore fonte di guadagno.
Non hanno a cuore ne il consumatore ne l’ambiente, ma soltanto il loro profitto.
Questo però, non significa che qualsiasi cosa producano sia sbagliata, anzi!
Molti prodotti sono realmente sostenibili. Solo che bisogna sempre analizzarli con qualche attenzione in più!
Perchè può succedere che queste aziende, talvolta (non sempre), si trasformino nel terzo tipo: cioè marchi che presentano i propri prodotti come sostenibili, ma in realtà non lo sono.
L’esempio più clamoroso sono, di nuovo, le più famose catene di vestiti a basso costo. Introducono linee “green” in tessuti naturali che poi, in realtà, sono formate da fibre naturali miste a sintetico.
Questo fenomeno, è anche definito greenwashing, cioè presentare un prodotto come green quando in realtà non lo è.
Quindi il suggerimento che ti do è, almeno all’inizio, di fare una ricerca personale sui marchi che ti interessano di più.
Vai sul loro sito internet, scopri chi sono, come è nata l’azienda, su che principi si basa, come e dove reperiscono le materie prime, quali ingredienti usano, ecc.
Se è seria, troverai tutte queste informazioni senza problemi.
Inoltre, fai anche una ricerca dei singoli prodotti e leggi le recensioni di chi li ha provati prima di te.
2. LEGGI GLI INGREDIENTI
Nel caso dei cosmetici si chiama INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), ma il significato è lo stesso: è la lista di ciò di cui è fatto un prodotto.
Ora, nel caso dei vestiti è tutto più facile. I nomi delle componenti sono in inglese e facilmente comprensibili. In questo caso, ti basta soltanto capire se sono di origine naturale (cotone, lana, ecc.) o sintetica (acrilico, elastan, poliestere, ecc.).
N.B. Ogni giorno nascono nuovi tessuti. Molti di essi sono misti: cioè le fibre di cui sono composti sono in parte naturali ed in parte sintetiche. Molte aziende, vendono questi prodotti come “green” o “organic” ma NON LO SONO. Le fibre sintetiche infatti derivano dal petrolio e sono quindi inquinanti!
Se ti interessa approfondire il tema tessuti naturali e sintetici, questo articolo può esserti utile “Perchè i Tessuti Sintetici Inquinano?“
Nel caso dei cosmetici invece la faccenda è più complicata, perchè i nomi delle componenti chimiche di cui sono fatti sono comprensibili solo a poche persone del settore.
Ma qui viene il bello!
I prodotti classici sono composti per lo più da ingredienti di origine chimica, quindi presentano la classica lista lunghissima di nomi letteralmente incomprensibili ( a meno che tu non sia una chimica)!
Ma quella dei prodotti naturali è invece corta e comprensibile.
Questo perché in generale richiedono meno ingredienti e, siccome le materie prime derivano da vegetali, molto spesso ne prendono il nome. Per esempio, “Cocoate” deriva dal cocco, “Palmitate” dalla palma da olio e così via.
Anche i nomi dei profumi sono quelli dei fiori da cui sono stati estratti, quindi abbastanza semplici.
Per questo ti assicuro che, dopo un pò di pratica, sarei perfettamente in grado di leggere qualsiasi etichetta a colpo d’occhio.
E non solo capirai la natura dell’ingrediente, cioè se è un grasso o un essenza, ma saprai anche dire da quale vegetale deriva.
Se ti interessa iniziare ad imparare qualche nome, soprattutto dei tensioattivi vegetali usati per saponi e detersivi naturali, ti consiglio questo articolo “Detersivi: Perchè e Quanto Inquinano? Soluzioni ed Alternative Ecologiche”
3. DETERMINA L’ORIGINE DELLE MATERIE PRIME (CONSIDERA SIA L’ASPETTO UMANO CHE AMBIENTALE)
L’etichetta, oltre alla lista ingredienti presenta tante altre indicazioni.
E sono importanti perché, se sei una persona che desidera seguire uno stile di vita sostenibile, articoli prodotti distruggendo l’ambiente e maltrattando i produttori non sono esattamente quello che stai cercando.
Ora, siccome a te interessa acquistare un prodotto sostenibile, ecologico ed etico, queste sono le principali caratteristiche alle quali dovesti prestare attenzione.
Che le materie prime:
- siano il più a Km 0 possibile;
Brevi distanze permettono una minore emissione di Co2 per il trasporto e favoriscono i piccoli produttori locali. Ovviamente, questo non sempre è possibile! Come ti ho detto prima, i tensioattivi vegetali derivano da cocco e palma da olio, che qui non crescono, quindi in questi casi per forza arrivano da zone lontane.
- provengano da coltivazioni sostenibili;
Per esempio, pensa agli spazzolini da denti in bambù. Sono ecologici, ma se il bambù è stato coltivato in una piantagione costruita disboscando una foresta intera, allora il tuo spazzolino diventa ancora meno sostenibile di quelli di plastica.
Questa informazione è di solito esplicitata accanto all’elenco degli ingredienti con un asterisco, riferito all’ingrediente specifico.
Nell’esempio dello spazzolino, vicino a “bambù” dovresti trovare un asterisco che rimanda alla dicitura “Proveniente da coltivazioni sostenibili”. Se questo non è scritto esplicitamente, non puoi avere la certezza che il prodotto sia sostenibile.
- siano prodotte in maniera etica, equa e solidale;
In un’ottica di sviluppo sostenibile, dovresti sempre preferire i prodotti realizzati con materie prime provenienti da aziende etiche, eque e solidali.
Cioè dove sono rispettati i diritti dei lavoratori e vengono pagati il giusto.
Così promuoverai lo sviluppo di queste realtà locali, piuttosto che delle grandi multinazionali che si basano sullo sfruttamento delle persone e dell’ambiente.
- siano biologiche;
Il fatto che siano biologiche ti da la certezza che non contengano sostanze dannose per la tua salute. E quindi che nelle coltivazioni non sono stati usati pesticidi che potrebbero essere stati assorbiti e finire nel tuo corpo.
Di solito è indicato anche questo con un asterisco, ma esiste anche una certificazione apposta, di cui ti parlo dopo.
- testate nel rispetto degli animali;
Ovviamente, i prodotti sostenibili, non sono testati sugli animali. Infatti tutti presentano la certificazione VeganOk.
- abbiano un prezzo equo.
Questo è molto importante. Spesso i prodotti naturali hanno un prezzo più elevato di quelli classici.
Perchè?
Perchè è più difficile produrli.
O meglio, sintetizzare un composto chimico in laboratorio permette di produrne una grande quantità, in poco tempo ed a costi contenuti.
Ma coltivare un prodotto biologico e lavorarlo è un processo molto più lungo, costoso e con una resa finale minore.
Inoltre la catena produttiva coinvolge più persone: la filiera, in questo caso, non inizia da un laboratorio chimico gestito dall’azienda stessa, ma da un piccolo produttore esterno che merita un equo compenso.
Inoltre, questi prodotti non derivano da materie prime coltivate in coltivazioni intensive, ma in quelle piccole e gestite in armonia con i ritmi della natura.
Quindi alla fine, se ci pensi, anche se spendi qualche euro in più ne vale la pena, in quanto contribuisci al mantenimento di un sistema virtuoso, rispettoso delle persone, dell’ambiente e del cliente, cioè tu, offrendoti prodotti realmente di qualità.
Poi, ci sono sempre i casi in cui un prezzo è esageratamente alto, ma quello dipenda da azienda ad azienda.
L’importante è non cadere nella trappola del comprare quello che costa meno.
Ricordati che, in generale, ogni cosa ha un suo valore. Se un prodotto costa troppo poco, significa che qualcosa non va e molto probabilmente ci sono dietro storie di sfruttamento di persone e risorse!
4. GUARDA LE CERTIFICAZIONI
Le certificazioni sono importanti, ma lo è altrettanto sapere che cosa significano, perchè non sempre sono garanzia di sostenibilità.
Per quanto riguarda quelle che trovi su tutti gli articoli prodotti all’interno dell’Unione Europea, le più comuni sono:
- CRUELTY FREE
Questa certificazione si riferisce a prodotti cosmetici e detergenti per la casa.
Indica che il prodotto e gli ingredienti utilizzati non sono stati testati sugli animali e nemmeno ne sono contenute parti o derivati.
Tuttavia, questo non significa che il prodotto sia anche sostenibile, perchè non fornisce alcuna indicazione su come sono gestite le piantagioni da cui provengono le componenti vegetali.
- VEGAN OK
Questo tipo di certificazione è applicabile agli alimentari, cosmetici, fino all’abbigliamento, e garantisce che il prodotto non contiene alcuna componente di origine animale. Ed anche alcuni derivati vegetali, come l’olio di palma, non sono accettati.
Il problema però è che, soprattutto nel campo dell’abbigliamento, una capo imbottito Vegan Ok, non sarà imbottito con lana, ma piuttosto con materiali sintetici come pile, viscosa, ecc.
Quindi il risultato finale è comunque poco sostenibile, perchè tutte queste componenti sintetiche (come anche l’ecopelle e le pellicce sintetiche) sono in realtà derivate dal petrolio e fonte di microplastiche.
Potrebbe interessarti anche “Perchè i Tessuti Sintetici Inquinano?“
Perciò ricordati quello che ti ho detto sopra, non sempre le certificazioni sono sinonimo di sostenibilità!
Piuttosto, si concentrano su una caratteristica particolare, magari tralasciandone altre altrettanto importanti.
Per questo, dovresti sempre valutare il prodotto nell’insieme, considerando anche i tre step precedenti.
- BIO
Garantisce che il prodotto contiene almeno il 95% di ingredienti biologici.
Per legge, è anche richiesto di specificarne l’origine (Italia/UE/nonUE).
Nel primo caso hai la certezza che il 100% delle materie prime è di origine italiana, mentre negli altri due possono provenire da altri Paesi dentro o fuori dall’Europa.
Ovviamente non è sempre possibile, ma i prodotti 100% italiani sarebbero da preferire per un discorso di distanza (sono più a km 0) e per favorire la nostra economia locale.
CONCLUSIONI
In questo articolo hai imparato come capire se un prodotto è davvero sostenibile.
All’inizio può sembrare complicato, ma con la pratica diventa tutto più semplice ed automatico.
Però è importante che tu segua sempre questi quattro step:
- Informati sul brand: conoscilo e cerca di capire quali sono i valori cardine su cui si fonda;
- Leggi gli ingredienti: impara a leggere le liste degli ingredienti, per capire a vista d’occhio se sono davvero sostenibili oppure no;
- Determina l’origine delle materie prime (considera sia l’aspetto umano che ambientale): cerca di capire da dove derivano le materie prime, come sono state coltivate e come sono trattati i produttori;
- Guarda le certificazioni: queste ti dicono qualcosa di più su una caratteristica caratteristica particolare del prodotto, ma non sempre sono sinonimo di sostenibilità.
Infine, rimanendo in tema di acquisti sostenibili, potrebbe esserti utile anche questo articolo “Minimalismo: il Primo Passo Verso uno Stile di Vita Sostenibile“
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